Come na barca ‘nt in bòsch

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Chi mi conosce un po’ sa che una delle persone più importanti della mia vita è stata mio nonno, e non voglio dilungarmi su questo perché ogni volta è una coltellata nel costato. Da lui ho preso la creatività, le mani mai ferme, i sogni in grande e il modo di dire “come na barca ‘nt in bòsch”. Una delle cose che sono solita affermare anche con la mia analista è che lui era il sole, la parte luminosa del mio mondo, il bene. Perciò mi ha sempre fatta sorridere come, anche nelle avversità, fosse in grado di tirar fuori qualcosa di positivo, preferendo, ad esempio, al “come stai Mario? MALE” il paragonarsi ad una barca in un bosco.

Qualche settimana fa ho parlato del mio meccanismo decisionale in fatto di libri, in cui gioca un ruolo fondamentale la copertina. Tale meccanismo si è innescato un sabato di metà giugno mentre su Amazon scorrevo tra i suggerimenti: ho trovato il romanzo di Paola Mastrocola “Una barca nel bosco” e come se non bastasse dal centro della copertina una figura seminascosta dietro ad un albero mi fissava. Non sono stata neanche a leggere la quarta di copertina e sono subito passata all’acquisto. In effetti il tema non è molto nelle mie corde, si tratta di storie adolescenziali tra i banchi di scuola, pseudo bullismo e compagnia bella, però Paolina è riuscita comunque a lasciarmi quella sensazione di dolce tenerezza addosso. Sarà che ha rievocato lui, sarà che convivo tuttora con il senso di inadeguatezza perenne, sarà che da quando ho scoperto il detto, in tenera età, mi sono sentita una barca in un bosco, grande potenziale ma sempre nel posto sbagliato.

E ora vi chiedo…è lui o non è lui?

18 commenti Aggiungi il tuo

  1. Alessandro Gianesini ha detto:

    Secondo me tu sai la risposta, ma non ce la vuoi dire! 😉

  2. Nonna Pitilla ha detto:

    bello questo post! io sto leggendo le poesie di Mastrocola e non saprei davvero!! ma tu losai!

    1. Eva Guidi ha detto:

      Io lo vedo 🙂

  3. tonycitylights ha detto:

    Io me lo ricordo il post che avevi fatto, in occasione della perdita del nonno. Mi è rimasto impresso perché ho potuto capire con facilità quello che stavi provando, capire ma non vivere. Però questo mi ha fatto sentire la mia vicinanza a te facilmente. Stasera ho letto questo tuo post e quando ho visto copertina e foto di nonno, alla tua domanda non ho avuto dubbi. L’ho vissuta insieme a te e ho capito subito cosa intendevi. Hai ragione. Permettimi un abbraccio.

    1. Eva Guidi ha detto:

      Non avevo dubbi sul fatto che avresti capito…ti ringrazio e mi prendo tutto l’abbraccio 🙂 Io lo vedo lì, dietro quell’albero, che mi guarda come a dirmi “lo so come ti senti ma sono qui, ci penso sempre io a te”.

    1. Eva Guidi ha detto:

      🙂 Mi piace pensarlo

  4. astrorientamenti ha detto:

    Ne sono certa!
    sereno giorno
    Monica 🙂

    1. Eva Guidi ha detto:

      Grazie Monica 🥰

  5. Rebecca's Light Scrive ha detto:

    Bella! 😘

  6. elenaelaura ha detto:

    Sembra proprio un segno!😄

    1. Eva Guidi ha detto:

      Si…pazzesco! Non potevo non coglierlo!!

  7. newwhitebear ha detto:

    Mastrocola… grande narratrice. La foto? Boh, forse il famoso nonno

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